Casi di bronchite, colpito anche il Papa: i sintomi a cui prestare attenzione e le forme più gravi

Sono frequenti i casi di bronchite, la malattia che ha colpito anche Papa Francesco: quali sono i sintomi e quali le cure.

Durante i mesi freddi (ma non solo) sono molto frequenti i casi di bronchite. I bronchi si infiammano e danno origine a tosse, debolezza e difficoltà respiratorie. La bronchite non deve mai essere sottovalutata, poiché può diventare acuta e costringere la persona persino al ricovero in ospedale. In certi casi, tra i sintomi si segnala la dispnea, la difficoltà a respirare, che spesso comporta un respiro sibilante e flebile.

Donna con la sciarpa tossisce
Donna con la sciarpa tossisce (Fondazionedegasperi.it)

Una condizione del genere, se protratta nel tempo, necessita di cure specifiche. Devono fare particolare attenzione le persone più fragili, come i soggetti con problemi alle vie respiratorie oppure gli anziani. Tuttavia, la bronchite si divide in tre condizioni: la bronchite acuta, che è temporanea, tipica dell’inverno, e si cura nel giro di qualche giorno, la bronchite semplice, tipica dei fumatori, e la broncopneumopatia cronico ostruttiva (Bpco), la forma più grave.

I sintomi della bronchite: quando è cronica e ostruttiva quali cure ricevere

Quasi il 10% degli italiani soffre di bronchite, un quarto di questi soffre della bronchite più grave, la broncopneumopatia. Parliamo di 3 milioni di persone, e una mortalità elevata, con quasi 30 mila decessi l’anno dovuti proprio a questa malattia cronica. Nel mondo, la Bpco è la quinta causa di morte, e affligge circa 330 milioni di persone, comportando anche una spesa sanitaria elevatissima.

In Italia, ad esempio, il costo delle malattie respiratorie è di oltre 1,3 miliardi di euro, ossia il 5,7% delle spese sanitarie in generale. Uno dei fattori scatenanti della Bpco è il fumo. Come evidenzia la SIP, la Società Italiana di Pneumologia, occorre sempre adottare le giuste contromisure per combattere le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare quelle legate ai polmoni, come appunto la bronchite.

Uomo ammalato riposa sul divano
Uomo ammalato riposa sul divano (Fondazionedegasperi.it)

Se la bronchite acuta passa nel giro di qualche giorno, la broncopneumopatia (Bpco) è la forma più grave, poiché si tratta di una malattia cronica e ostruttiva. Questa è caratterizzata dalla difficoltà nella respirazione, per via di un enfisema polmonare. Le cause scatenanti la malattia sono diverse, determinate dalla presenza di rhinovirus, come i virus dell’influenza, oppure il virus sinciziale, o ancora il virus Sars Cov-2, ossia il Covid, ma può essere scatenata anche dai batteri, come il chlamidia o il mycoplasma pneumoniae.

Le cure necessarie per guarire dalla Bpco: la bronchite che ha colpito anche il Papa

Quasi sempre, le persone colpite da bronchite ricorrono all’antibiotico per curarla velocemente. L’utilizzo dell’antibiotico, però, come consigliano i medici, non è sempre efficace, anzi, il farmaco deve essere utilizzato soltanto nei casi più gravi. Per i fumatori, invece, che convivono con la bronchite semplice, avendo costantemente difficoltà respiratorie e si affaticano subito, basta smettere di fumare per tornare a una situazione normale.

Virus attaccano i polmoni
Virus attaccano i polmoni (Fondazionedegasperi.it)

Ma per la Bpco? Per curare la bronchite più grave, ossia la Bpco, il paziente necessita di cure costanti. Si tratta di una condizione delicata e che nei soggetti più fragili può costare anche la vita. Un paziente ricoverato per Bpco ha il 12% di mortalità nel giro di un mese, e del 20% nel giro di un anno. Dunque, è fondamentale non sottovalutare la malattia e agire tempestivamente per fornire ossigenazione.

Come si diagnostica la Bpco? Prima di tutto, occorre sottoporsi al test della spirometria. I medici misurano l’aria presente nei polmoni e la velocità che il paziente impiega nel gettarla fuori. Una volta diagnosticata la bronchite grave, il malato deve essere curato con farmaci specifici, broncodilatatori e inalatori. Si richiede anche l’inalazione di ossigeno. La cura deve essere costante nel tempo, visto che si tratta di una malattia cronica e che non si può a guarire.

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