Sta arrivando la sugar tax: scopriamo di cosa si tratta e quanto inciderà sulle tasche dei cittadini italiani.
Dopo anni di rinvii, la Sugar Tax sembra finalmente pronta a entrare in vigore in Italia. Secondo le ultime indiscrezioni, la tassa sui prodotti zuccherati sarà operativa a partire dal 1° luglio 2025, salvo ulteriori proroghe.
Questa misura, nata con l’intento di ridurre il consumo di zuccheri e contrastare l’obesità, continua a essere oggetto di dibattito tra sostenitori e oppositori.
L’introduzione della Sugar Tax ha un obiettivo chiaro: disincentivare il consumo di bevande zuccherate che, secondo numerosi studi, contribuiscono all’aumento dell’obesità e delle malattie metaboliche.
L’Italia non è il primo Paese ad adottare una misura simile: nel Regno Unito, ad esempio, la tassa ha portato a una riduzione del contenuto di zucchero in molte bevande e a un calo del consumo tra i più giovani.
Alcuni esperti però evidenziano che colpire solo le bevande zuccherate potrebbe non essere sufficiente. Gli zuccheri aggiunti sono presenti in molti altri alimenti,e senza un piano più ampio di educazione alimentare e promozione di alternative più salutari, la Sugar Tax rischia di essere solo una misura simbolica.
Le aziende del settore non nascondono il loro disappunto. L’industria delle bevande prevede un aumento dei prezzi fino al 25%, con possibili ripercussioni sulle vendite e sull’occupazione nel settore.
Le principali associazioni di categoria, tra cui Federalimentare e Assobibe, hanno chiesto al Governo di ripensare alla tassa, spiegando che negli ultimi anni le aziende hanno già ridotto volontariamente il contenuto di zucchero nei loro prodotti di circa il 41%.
Secondo i produttori, la tassa potrebbe danneggiare le imprese senza garantire una vera riduzione del consumo di zuccheri tra i cittadini.
Nonostante l’annuncio ufficiale della data di entrata in vigore al 1° luglio 2025, non è escluso un ulteriore rinvio. Il Governo non ha ancora preso una posizione definitiva e alcuni esponenti politici hanno lasciato intendere che il tema sarà oggetto di ulteriori valutazioni nei prossimi mesi.
Negli anni passati, la tassa è stata più volte posticipata, e c’è chi ipotizza che possa subire un nuovo slittamento al 2026.
Ma se questa volta la scadenza verrà rispettata, l’Italia si unirà agli altri Paesi che hanno già adottato questa strategia per ridurre il consumo di zuccheri. L’efficacia della Sugar Tax dipenderà da diversi fattori.
Oltre all’aumento dei prezzi, sarà fondamentale capire come verranno utilizzati i fondi raccolti dalla tassa. Gli esperti suggeriscono di destinare le risorse a programmi di educazione alimentare, campagne di sensibilizzazione e incentivi per rendere gli alimenti più sani accessibili a tutti.
Non ci resta che aspettare notizie in merito, augurandoci che, in un modo o nell’altro, il consumo di zuccheri venga ridotto perché la nostra salute possa migliorare. A proposito di salute, sai che c’è un metodo giapponese che può aiutarti moltissimo? Ne abbiamo parlato in questo articolo.
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